Omicidio Rea: “Cascasse il mondo, io a Pasqua starò con te”, la promessa non mantenuta di Salvatore Parolisi

Melania Rea

di Valentina Magrin

tratto da cronaca-nera.it

“Cascasse il mondo, io a Pasqua starò con te”: può una frase del genere nascondere la chiave di un enigma? Questa frase detta da Parolisi al telefono con l’amante Ludovica Perrone il 17 aprile 2011, un giorno prima dell’omicidio di Melania, pur non dicendoci chi è l’assassino, ben ci spiega il contesto in cui si sono sviluppati i tragici fatti in esame. Un contesto che, ovviamente, non ha nessuna rilevanza qualora l’assassino di Melania sia un estraneo capitato per caso sulla strada della giovane vittima. Ma un contesto, comunque, valido per colorare lo sfondo di tutta la vicenda.

Vediamo dunque come ci si arriva.

Salvatore e Melania, dopo un lungo fidanzamento, si sposano nell’aprile del 2008. Sono belli, sono giovani, sono innamorati e sembrano destinati a una vita felice insieme.  Ma in realtà, come spesso accade, non è tutto oro quello che luccica. Se l’amore di Melania non verrà mai messo in discussione, quello di Salvatore ben presto vacilla: di carattere alquanto “libertino”, il bel caporal maggiore anche da sposato non rinuncia ad intrattenere relazioni extraconiugali, complice il fatto che per lavoro addestra giovani reclute del gentil sesso. Un mese dopo il matrimonio, l’ignara Melania lascia il paese d’origine (Somma Vesuviana, Napoli) e raggiunge il marito a Folignano (Ascoli Piceno).  Alcuni mesi più tardi la giovane sposa rimane incinta: nell’ottobre del 2009 nascerà Vittoria.  Nel frattempo, però, Salvatore ha incontrato un’altra ragazza, Ludovica Perrone, che dopo essere stata una sua allieva è diventata la sua amante. Questa volta, però, la cosa sembra più seria del solito: Ludovica si innamora e, forse, è anche ricambiata. L’amore clandestino si consuma a suon di inganni ai danni di Melania. Capita, ad esempio, che Salvatore si assenti qualche giorno con la scusa del lavoro per passare, invece, alcune notti con Ludovica. I due amanti, con ogni probabilità, trascorrono insieme anche la notte in cui Melania, tornata per qualche tempo a casa dei genitori, ha le doglie e dà alla luce la piccola Vittoria. Tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010 Melania scopre il tradimento, si arrabbia, si dispera ma non molla Salvatore, anzi, telefona alla rivale intimandole di lasciarlo stare (concetto che ribadirà anche in un’altra telefonata nell’aprile 2010). Salvatore, da parte sua, sminuisce la relazione extraconiugale e giura a sua moglie che non capiterà mai più, che lei è l’unica donna della sua vita e che Ludovica è stata solo un errore. Per Melania, fino al giorno della sua morte, sarà questa l’unica verità: un marito che ha sbagliato, che si è pentito, che ha giurato che l’amerà per sempre. Salvatore, d’altra parte, le fa credere questo. E invece? Invece Salvatore non ha mollato Ludovica, anzi, più passano i mesi e più il loro rapporto diventa intenso, morboso, ossessionante.

Melania, dopo la nascita di Vittoria, torna a vivere con Salvatore, e a quel punto per l’uomo gli incontri con Ludovica diventano più difficoltosi. Questa situazione viene compensata da lunghissime telefonate e messaggi via chat e Facebook, nei quali Salvatore promette a Ludovica che lascerà la moglie e, per giunta, racconta i passaggi di questa separazione. Una separazione, ricordiamolo, che in realtà non esiste. O meglio, esiste solo per Ludovica, che ci crede talmente tanto che organizza una vacanza per far conoscere Salvatore ai suoi genitori.

Destinazione: Amalfi.

Periodo: Pasqua 2011.

Veniamo dunque ai giorni precedenti la Pasqua del 2011, che per coincidenza sono anche i giorni che precedono la morte di Melania, e vediamo un po’ più da vicino il tenore dei messaggi Facebook tra Salvatore e Ludovica.

il 15 marzo 2011 alle 14.52 Salvatore Parolisi, con lo pseudonimo di “Vecio Alpino”, scrive all’amante:

“Amoruccio mio nn devi stare in ansia io ho quasi risolto tutto ho trovato anche un accordo con lei e le cose stanno andando per il verso giusto mi serve solo un altro po di tempo sicuramente non riuscirò ad essere li da te questa settimana ma ti garantisco che ormai è fatta noi potremmo presto coronare i nostri sogni come posso ti chiamo scusami se in questi giorni non ho potuto…ma ti racconto tuttto al telefono poi ti amo non perdere la fiducia in me manca poco ti amo”

 15 marzo 2011, h14.52, Ludovica Perrone scrive:

Io non ti credo più!!!!! mi avevi giurato che saresti venuto!!!!! che ci saremmo visti visto che sono due mesi!!!!!! sei una merdaaa! xkè io sto qui a piangere e tu continui a sbattertene altamente e a pensare solo alle cose tue!!!!! io ti odio per tutto quello che sto soffrendo per colpa tua! Avevo detto anche ai miei che nn salivo per questo ponte lungo perchè sicurament saresti venuto tu e invece mi toccherà tornare xkè io sola come un cane x4 gg quà nn ci resto.. e fare l’ennesima figura di merda! tanto tu continui per la tua strada!!!!che bisogno c’era di stare li tutto questo tempo! sono 10 gg che neanche ci sentiamo! e nn dirmi che mi chiami xkè me l’avevi detto anche 10 gg fa!!!!!!!sei una merda di uomo e basta! ma chi vuoi prendere xil culo!!!!!!!!!!!!!!ma quali sogni???????ma cosa vuoi coronare??????la nostra storia è uno schifo! nn sei stato capace di darmi un minimooooooo! che ti costava andartene!!!!!!!cosa rimani a fare??????cosa risolvi in un fine settimana???????che c’è ancora da dire da parlare????????ti separi?bene!ci pensano gli avvocati a iniziare le pratiche!!!!!e tu invece nooooo continui a stare là!!!!!! mi fai schifo xkè sei stato il peggiore di tutti!!! perchè almeno degli altri lo sapevo che tipo di stronzi erano.. tu mi hai fatto credere quello ke nn sei!!!! io la fiducia l’ho già persa! si è operata giovediiiiiiiiii!!!!! e tu dopo una settimana nn te ne puoi andare?????? sapendo io come sto!!!!!????? tu nn metti da parte niente di quello che vuoi fare tu per venire un attimo incontro a me.. dopo tutto quello che sto passando!!!!mi viene la rabbia solo a leggerla quella frase.. “manca poco..” ma cosa????????me lo stai dicendo d mesi!!!!!!e nn sei stato capace neanche di liberarti per questo fine settimana.. e stiamo al 17marzo!!!!!!!ripetermi che mi fai schifo è poco!!!!!!ti avevo giurato che se nn venivi dopo tutto il tempo che ti ho dato x me finiva qui.. e cosi è! perchè a differenza tua quando faccio una promessa io la mantengo! la corda la stai tirando da troppo tempo.. e quando si ama davvero non ci si comporta in questo modo! sei l’ennesimo fallimento…il peggiore di tutti.. e ti giuro sulla mia vita che stavolta io nn torno indietro.. le stronzate valle a raccontare a qualcun’altra.. io sono satura e finita.. grazie per avermi fatto arrivare a questo punto.. sei riuscito a farmi toccare il fondo anche se avevo giurato a me stessa che nessuno mai ci sarebbe più riuscito”.

 16 marzo 2011, h13.35, Vecio Alpino scrive:

“nn merito il tuo disprezzo le cose che mi dici sono bruttissime ma me ne prendo il merito se sei arrabiata con me è colpa mia ma nn serve questo purtroppo le cose non sono cosi facili come credi e neanche gli avvocati sono cosi semplici come la pensi tu ci sono tante cose che bisogna chiarire mi dispiace che tu la prenda sempre in un modo ma la verita è che io sto facendo tutto quello che ti ho promesso e andrò fino in fondo anche se qualcosa tra di noi cambiera non sono un fallimento ne mi reputo altro ti amo e basta muuuuuuuuuua”

 16 marzo 2011, h18.14, Vecio Alpino scrive:

“Sei arrabbiatissima ed è normalissimo ma dammi la possibilità di spiegarmi a telefono ti devo dire solo due cose sabato sicuramente ti chiamero e parleremo se vorrai ascoltarmi fai bene a trattarmi cosi me lo merito dopo tutto quello che ti ho promesso e normale che tu ti comporta cosi con me l’odio e significato di amore quindi vuol dire che qualcosa di buono sto coglione ti ha dato ti chiedo solo di ascoltarmi per chiarire sabato e dopo prenderai le tue decisioni non essere un vulcano pieno di lava le cose che dovevo fare l’ho fatte mancano alcuni dettagli ho trovato un accordo con lei voglio rispettarlo perche mi ha promesso di lasciarmi in pace dopo senza chiedermi alimenti… ti spiego tutto con calma sabato mi dispiace di farti soffrire cosi ma anchio sto malissimo leggendo tutto questo ciao scri muuuuuuuuuua”

 16 marzo 2011, h22.03, Vecio Alpino scrive:

“Buonanotte passerottino mio muuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuua sei la mia vita e tu lo sai sono stato uno stronzo.. adesso me ne rendo conto o meglio me ne ero gia accorto prima di aver dato troppo afetto o riconoscenza a questa donna che alla fine non amo ma a te si…..il discorso non è quello di aver fatto o non fatto poco o tanto il problema è che io o sbagliato tutto e quindi ho portato anche me stesso all’esasperazione e adesso mi va bene tutto hai ragione quando mi dici che bastava fare le valigie e tutto finisce ma non è proprio cosi i l egali sono dei pezzi di merda per non dire i giudici o di chi ha fatto questo schifo di legge del cazzo che sono tutte per la donna e nessuna per l’uomo….mi tocca dagli anche altri soldi che tu sai che mi dovevano arrivare e ci sono visto la comunione dei beni che ho fatto……in piu non cè l’immediatezza di accettarlo da parete sua quindi dovrò pure accudirla fino alla separazione sempre se poi lei accetterebbe allora ho abbassato la tesya ed ho trovato un accordo con lei molto piu tranquillo……e sopratutto conveniente anche per il mio futuro con te perche tu sarai con me che ti piaccia o no non potrai ignorarmi per tutta la vita prima o poi mi aprirai la porta del tuo cuore io ho la chiave…..tu si na cosa grand pme non dimenticarlo maiiiiiii muuuuuuuuuuuuuuua”

 16 marzo 2011, h22.07, Ludovica Perrone scrive:

a me nn me ne frega niente nè dei soldi nè degli accordi nè della legge che tu e il tuo avvocato nemmeno conoscete xkè tu nn gli devi una lira ed ora che questa si trovi un lavoro!!!!!!!o tu te ne vai di casa subito o è finita per sempre basta nn ci sono alternative.

 16 marzo 2011, h22.34, Ludovica Perrone scrive:

A te va bene tutto a me non va piu niente!i soldi se vorrà chiederteli te li chiederà sempre..se vuole romperti ti romperà sempre..qualunque cosa tu accetti ora..con la differenza che se tu ora nn prendi posizione e te ne vai i tuoi problemi futuri li affronterai da solo..io nn accetto che tu continui a vivere con lei e a stare con lei te ne devi andare punto non ci sono alternative..poi cos’è mi puoi chiamare sabato xkè vai a lavare l macchina o a farti i capelli??????poi domenica risali con tutta la sacra famiglia??????e lunedì si ricomincia la relazione telefonica 8-1630..???????ma nn ti fai schifo da solo?!??ma devo dirtelo io che sei l’ultimo uomo sulla faccia della terra che tratt la persona che dice di amare dopo 2anni ancora così???per cosaaaaaaa???????per dei schifosissimi soldi!!!!!!!!cosa prevede questo accordo?????che vivi con lei per ancora altro tempo????fino a pasqua??fino a che nn te ne vai da ascoli???fino al secondo compleanno di vittoria???fino a quando ancora vuoi trattarmi come una pezza????o meglio pensi di farlo..xkè tanto tu sei tanto sicuro che la cretina poi ti riprende no???credi male..e te l’ho già detto..devo ricordarti gianluca???quanti anni è durata con lui e quanto ero innamorata?se vuoi saperlo mi ha richiamato di nuovo solo 2 giorni fa!!!!e sono passati anni..ma se xme una persona muore muore..io ho 26 anni..quasi 27..e voglio la mia vita la mia felicità oraaaa!!!!!!hoperso anche troppo tempo e nn è stato giusto…io nn voglio iù pagare per i tuoi errori..oraaa e nn tra altre settimane altri mesi..e visto che tu nn puoi darmela la cercherò in qualcun’altro..e allora magari quest’estate è capace che una vacanza insieme a qualcuno che nn voglia perdere neanche un secondo della sua vita con me riuscirò a farmela…invece che rimanere delusa da te per l’ennesima volta..per l’ennesima vacanza mancata..l’ennesima…..se nn sei capace..se nn hai il carattere..se sei una persona che con lei sa solo abbssare la testa..lo sarai ora come tra 10anni..e allora ogni volta ti piegherai..soccomberai…per carità…nn so che farmene di una vita con un uomo cosi..nn mi cercare più…te lo chiedo per favore BASTA.”

 17 marzo 2011, h17.14, Ludovica Perrone:

“Sei veramente l’ultimo degli uomini…una cosa ti avevo chiesto..di potermi chiamare perchè ne avevo troppo bisogno per capire..perchè cosi sto troppo male…forse tu neanche ti rendi conto di quanto sto male io..di come nn sto più vivendo per questa situazione…ma tanto a te che te ne frega..basta che continui a fare quello che vuoi poi il resto nn conta.. ti sei passato la tua bella giornata di festa no???nn ti ci sei staccato un attimo da lei no..?devi ringraziare che nn sono una stronza..come lo sei tu e come lo è la persona che t i sei sposato..perchè se avessi voluto rovinarti ti avrei chiamato veramente fregandomene delle conseguenze e pensando solo a quello che era giusto per me..ma io nn sono come te…anche se nn mangio anche se continuo solo a piangere da giorni..per una merda come te..sei un fallito..non sei in grado di fare nulla..e nonostante tutto continuo a stare cosi male..se penso a tutto quello che mi avevi detto..che schifo..io domani vado alla vodafone o cambio numero o blocco le chiamate dal tuo numero.”

 18 marzo 2011, h17.42, Vecio Alpino:

“Basta non ho passato un cazzo di niente con lei non ho fatto una virgola di quello che tu hai scritto si è vero mi faccio schifo da solo di averti fatto tante promesse e mantenute 0 pero nn ho mai preso in giro te e i tuoi sentimenti ne i miei non posso nn posso ho preso accordi con lei ma no fino all’infinito il tuo mess.. l’ho letto ora e cio pensato di chiamarti anche ieri come oggi ma il tempo è di merda piove solo e nn sono potuto uscire per niente domani ti chiamo e ti spiego tutto quanto spero che tu non soffra piu sono deluso piu       di te di come sia andata la cosa sono nervoso come te non dormo la notte se tu mi creda o no ma nn puoi chiedermi certe cose perche non ho la possibilita di farle e tu lo sai e nn devi rimanerci sempre male io sono un pezzo di merda un mascalzone un fallito e tante altre cose brutte ma merito almeno un chiarimento e domani ti chiamerò e ti dirò tutto ma ti chiedo per favore di non peggiorare le cose di ascoltarmi per potermi spiegare al meglio con te ti dirò tutto quello che è successo tutto quello che ho detto e non ho.tu sei la cosa piu importante a cui credo e voglio e no n preoccuparti i nostri accordi non vanno per le lunghe massimo una settimana poi dovrà sparire dalla mia vista… pero come dici tu domani potro senza problemi e ti chiedo di avere pena per un coglione pezzo di merda dom ani ti chiedo di ascoltarmi e nn starci male ti prego nn meriti di starci cosi male ti ripaghero anche gli interessi ma credimi le cose non stanno come tu possa credere ti prego di aspettare a domani te l’ho chiedo come un verme che sono in ginocchio perche io ti amo e ssoffro quanto te”

 3 aprile 2011, h12.00, Ludovica Perrone:

“Lo so che mi ami…xò non chiedermi di capire o di accettare altre proroghe..spero che tu abbia detto chiaramente al padre che questa settimana se ne devono andare… ieri ho anche litigato con mia mamma per te…per la questione di amalfi..xkè lei nn crede che tu alla fine venga e nn voleva prendere impegni o avvisare lilla per nulla..poi te lo spiego…ma io gli ho giurato che tu saresti venuto…perciò spero che tu mi eviterai almeno questa figura di merda…xkè altrimenti veramente le nostre strade si dividerebbero senza scuse o ragioni che tengano..baci.”

È  innegabile lo stress e la tensione tra Salvatore e Ludovica in questo scambio di messaggi. Salvatore rischia di venire inghiottito dal castello di menzogne che ha costruito in questi mesi. Perché se non possiamo dire che Salvatore è un assassino, sicuramente possiamo affermare che è un bugiardo. Tra le due definizioni c’è molta differenza, ovviamente. Ma noi qui vogliamo concentrarci solo sul rapporto tra lui e Ludovica, senza entrare nel merito di tutti gli indizi e le prove a suo carico o a sua discolpa.

Il 18 aprile 2011, pochi giorni dopo i messaggi sopra riportati, Melania e Salvatore si preparano a trascorrere le vacanze di Pasqua con la loro bambina e le loro famiglie di origine. La partenza è prevista per l’indomani. La mattina Melania e Vittoria fanno due visite mediche accompagnate da un marito e padre premuroso. Poi i tre vanno al supermercato a comprare le ultime uova di pasqua. Tornati a casa verso ora di pranzo, Melania inizia a tirare fuori dagli armadi gli abiti da portare in vacanza. Dopo una telefonata della mamma di Melania, la famiglia Parolisi decide, vista la bella giornata, di uscire un po’, forse per portare Vittoria alle giostrine, in attesa di un appuntamento a casa di amici previsto per le 16. Salvatore va in garage a prendere la macchina e lì trova anche la valigia che servirà loro per partire. Dato che c’è, la prende e la mette nel bagagliaio dell’auto, così poi la porterà in casa. Chissà se in quel frangente, nella mente di Salvatore ha riecheggiato la promessa fatta la sera prima a Ludovica: “Cascasse il mondo, io a Pasqua starò con te”.

Quel che è certo è che, ancora una volta, la promessa non verrà mantenuta: il 20 aprile 2011, quattro giorni prima di Pasqua, il cadavere di Melania Rea verrà trovato in un boschetto di Ripe di Civitella. L’omicidio risale a 2 giorni prima. Salvatore, in quei giorni, avrà ben altro a cui pensare.

L’avv. Gionni: “Il Giudice ha riconosciuto la validità delle prove prodotte”

Salvatore Parolisi

di Valentina Magrin

tratto da Delitti&Misteri (Numero 1, Anno II, gennaio 2013)

Lo scorso 2 gennaio il giudice Maria Tommolini del Tribunale di Teramo ha reso note le motivazioni della sentenza che il 26 ottobre 2012 ha condannato Salvatore Parolisi all’ergastolo per la morte della moglie Carmela (Melania) Rea.

Il giudice si è soffermato sulle prove scientifiche, sui riscontri autoptici e sui riscontri sulle celle telefoniche, per giungere infine a una ricostruzione dei fatti che, per alcuni aspetti, si può definire “inedita” rispetto a quella prospettata dalla Procura. Il 18 aprile 2011, infatti, Salvatore avrebbe ucciso Melania dopo che questa gli avrebbe negato un rapporto sessuale a Ripe di Civitella. Sarebbe dunque questo il detonatore, l’episodio scatenante giunto al culmine di un rapporto di coppia alquanto teso. Melania, infatti, da tempo aveva scoperto i tradimenti di Salvatore con la soldatessa Ludovica Perrone e, anche se (a torto) credeva che il loro legame fosse finito, non perdeva occasione per rinfacciarglielo.

Salvatore, Melania e la loro piccola Vittoria, sempre secondo la ricostruzione del giudice, quel giorno maledetto sarebbero effettivamente passati per Colle San Marco (dove però Melania non avrebbe gradito la scarsa igiene delle altalene) prima di recarsi nel boschetto di Ripe di Civitella, dove poi si è consumata la tragedia ed è stato ritrovato il corpo della vittima, martoriato da ben 35 coltellate. Questo passaggio a Colle San Marco sarebbe giustificato dal fatto che Salvatore “pur essendo un bugiardo, non ha avuto il tempo di proporre una tesi del tutto avulsa da quanto effettivamente verificatosi”.

Sono proprio questi due aspetti, il movente del rifiuto sessuale e la sosta a Colle San Marco, a far sorgere alcuni interrogativi circa la ricostruzione del giudice Tommolini. Ne abbiamo parlato con Mauro Gionni, avvocato di parte civile della famiglia Rea.

Avvocato Gionni, le motivazioni della sentenza di condanna di Salvatore Parolisi offrono una ricostruzione dei fatti per alcuni aspetti originale, è d’accordo?

Si tratta di una sentenza di condanna all’ergastolo, una sentenza che riconosce la responsabilità di Parolisi al di là di ogni ragionevole dubbio, come è scritto più volte. Questa sentenza riconosce la validità delle questioni che abbiamo posto, soprattutto dal punto di vista medico-legale, dal punto di vista delle celle telefoniche e dal punto di vista dei pollini. Quindi, da questo punto di vista, credo che la sentenza riconosca esattamente l’attribuibilità del fatto a Parolisi. Sarà la difesa, qualora lo riterrà opportuno, a dover impugnare la sentenza e allora si andrà in Appello.

Da una parte, per quanto riguarda i riscontri scientifici e autoptici, nelle motivazioni non c’è stata alcuna sorpresa, ma per quanto riguarda la ricostruzione dei fatti qualcosa di inaspettato sicuramente c’è…

Una qualsiasi persona leggendo queste motivazioni trarrà le sue conclusioni. Per quanto mi riguarda, io ho proposto la mia tesi durante il processo, anche con una memoria piuttosto articolata. Si tratta di una tesi molto vicina a quella della Procura, una tesi fondata sui fatti.

Un altro aspetto rilevante di queste motivazioni è il fatto che il rapporto di Parolisi con l’amante Ludovica Perrone passa quasi in secondo piano. Eppure Salvatore, pochi giorni dopo l’omicidio e in coincidenza con le vacanze pasquali, sarebbe dovuto andare ad Amalfi per incontrare i genitori della Perrone e quindi “ufficializzare” la loro storia. O, almeno, questo è quello che aveva fatto credere a Ludovica, dal momento che invece Melania era all’oscuro di tutto.

Il ruolo marginale della Perrone ci potrebbe stare. Nella sentenza, quando si parla di “dosimetria della pena” (p. 64, ndr), si afferma giustamente che quello di Melania è stato un delitto “maturato nell’enorme frustrazione vissuta dal Parolisi nell’ambito di un rapporto divenuto impari per la figura ormai dominante di Melania”. Melania, dopo la scoperta dei tradimenti, aveva via via assunto una predominanza caratteriale nei confronti del marito, lo faceva sentire uno schifo. Questo è un modo di comportarsi che può creare una pressione psicologica quotidiana, che io credo debba essere più forte e sconvolgente di un qualunque rifiuto sessuale. Per quanto riguarda la mia idea sul movente, la rimando alle conclusioni di Parte Civile, a cui sostanzialmente resto fedele.

Andiamo dunque a leggere quanto riportato a pagina 5 delle suddette conclusioni scritte dall’avvocato Gionni: Parolisi, nei giorni successivi alla scomparsa di Melania, tenta di “oscurare il movente del delitto, il permanere della sua relazione con Ludovica, ormai giunta ad una necessaria svolta e la conoscenza da parte di Melania che questa relazione non era finita e del fatto che avrebbe trascorso la Pasqua con l’amante ed i suoi genitori”.

 Avvocato, torniamo a parlare del rapporto tra Salvatore e Melania. Melania rimproverava il marito per la sua relazione extraconiugale, ma allo stesso tempo lo amava ancora molto…

Innamorati si può esserlo… ma è sicuramente più fastidioso far sentire una persona uno schifo piuttosto che negarle una volta o due il proprio corpo a livello sessuale, soprattutto all’interno di una coppia… Quello di cui si parla nella sentenza, quell’atteggiamento psicologico ormai dominante da parte di Melania, quel far sentire Salvatore in colpa, farlo sentire una schifezza per quello che aveva fatto… ecco, credo che quell’atteggiamento creasse più problemi rispetto al rifiuto di un rapporto sessuale…

Ma il giudice nelle motivazioni parla proprio del rifiuto di un rapporto sessuale come motivazione scatenante dell’omicidio…

Nella sentenza è contenuto anche l’aspetto di cui ho appena parlato che a me sicuramente convince di più dell’altro.

Parolisi sapeva che la moglie aveva dei problemi di salute (una piaghetta prima e un’ernia poi), per cui non si capisce perché avrebbe dovuto pretendere un rapporto sessuale in un luogo “scomodo” come il boschetto di Ripe di Civitella. Avrebbe avuto più senso tentare l’approccio in casa…

A ciò si aggiunga il fatto che, se pure non vedeva Ludovica da mesi, non era certo il tipo di persona che aveva difficoltà a trovare altre occasioni…

Tra le sue allieve, ad esempio, aveva un certo fascino…

Diciamo che il suo interesse si rivolgeva ad altre donne… abbiamo visto agli atti che il suo interesse si rivolgeva indistintamente a uomini e donne… Ad ogni modo, tornando alle motivazioni della sentenza, ci sono tutta una serie di aspetti insindacabili che non vorrei venissero trascurati, sui quali abbiamo dibattuto per mesi e sui quali si fonda la sentenza: l’ora della morte, la compatibilità delle celle telefoniche e i dati autoptici. Laddove poi viene fornita la ricostruzione, io rimango più aderente a quella che era la mia proposta e a quella che aveva proposto l’accusa. Ma il risultato non cambia. Non solo, la ricostruzione del giudice ci dimostra che, anche volendo stare alle obiezioni sollevate dalla difesa, cioè che il cane molecolare potesse aver indicato la presenza di Melania nei pressi di Colle San Marco e che Alfredo Ranelli (il proprietario del chiosco di Colle San Marco, ndr) alle 14.40 potesse aver visto la famigliola vicino alle altalene, i tempi sarebbero comunque compatibili con l’omicidio per mano di Parolisi.

Perché il giudice è convinto che Salvatore e Melania siano effettivamente stati a San Marco?

Non lo so, non saprei rispondere a questa domanda.

Questa deduzione si basa esclusivamente sulla testimonianza di Ranelli?

Esatto, tuttavia sulla sentenza c’è scritto che sono molto più credibili le versioni date dalle persone nell’immediatezza dei fatti. Ranelli, nell’immediatezza dei fatti, quando Mario Barbizzi (un avventore del bar del Cacciatore che aveva accompagnato Parolisi a fare un giro per cercare Melania, ndr) va con Parolisi al chiosco, dopo aver ascoltato la descrizione di Melania dice di non averla assolutamente vista. Quindi, nell’immediatezza Ravelli nega di averla vista. Ma nel verbale successivo cambia e dice di aver forse visto la famigliola alle 14.40. Ad ogni modo, secondo la sentenza anche se ciò fosse vero i tempi di questo passaggio a San Marco sarebbero compatibili con l’evento omicidiario. A mio avviso questa resta, comunque, una possibilità eventuale. Mettiamola così: anche ammesso che la ricostruzione fosse quella prospettata dalla difesa, i tempi sarebbero comunque compatibili.

La famiglia Rea è soddisfatta di queste motivazioni?

Certo. Parolisi è responsabile al di là di ogni ragionevole dubbio. Non c’è nessun’altra ipotesi che non faccia capo che a lui.

Quali saranno le prossime tappe a livello processuale?

I termini per le motivazioni sarebbero scaduti il 24 gennaio, quindi il giudice le ha consegnate con 20 giorni di anticipo. A partire dal 24 gennaio, ci saranno altri 45 giorni per gli avvocati per impugnare la sentenza. Da lì, se si farà l’Appello, il fascicolo andrà alla Corte d’Appello de L’Aquila.